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Nr: 22
Maggio- 2006

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Il Costume dell?Aratore



     

     

La località Cuciulata, compresa nel comune di Hoghiz, la provincia di Braşov, è nota altresi come il villaggio di Aron Pumnul, l?abitato natale dell?istitutore del maggior poeta romeno, Mihai Eminescu. Gli abitanti trovano perciò una motivazione ancor più forte per conservare le tradizioni locali e celebrare le feste tradizionali. Una delle usanze magiche dela zona è ?Il Costume dell?Aratore?, celebrata da tutta la comunità.

Elemento mediatore
La tradizione getta le sue radici in alcune magiche credenze e celebra il primo abitante del villaggio ad uscire in campo con l?aratro. Lui era considerato una volta l?elemento mediatore tra la popolazione del villaggio e le forze supranaturali.
Ion Şerban, il sindaco di Hoghiz, è nato in Cuciulata e conosce in profondità quest?usanza. ?La cerimonia del costume dell?Aratore comincia con un momento ludico: il giovane che ebbe il coraggio di uscire il primo con l?aratro, validato dai giovani della comunità, si nasconde nella fattoria e gli altri vanno alla sua ricerca. Quando lo trovono, gli mettono una corona sulla testa e lo cingono con una cintura di verdura. Lo fanno salire poi su un?erpice e tutta la processione dei giovani, cinti a loro turno con cinture di verdura, si recca al fiume

Festa per una ricca raccolta
La processione, circondando l?aratore, si ferma sulla riva del fiume. Gli uomini gettano l?erpice nell?acqua. L?aratore sale sulla stessa e comincia a spruzzare d?acqua tuta la gente sfilata sulla riva. Dopo la cerimonia, la processione torna alla casa dell?aratore per organizzare una grande festa, augurandosi una ricca raccolta per quell?anno. L?usanza viene celebrata ogni anno due giorni dopo la Pasqua, no solo a Cuciulata, ma anche a Vad, Veneţia e nella zona di Ţara Oltului. La cerimona conserva ancora il suo aspetto rituale, intrecciato con elementi mimici, musica e ballo.

Sacro e profano
Il costume dedicato ai lavori agricoli ha una significazione augurale, grazie all?importanza del primordio nella mentalità tradizionale. Lo scopo magico iniziale di tali costumi era invocare la benevolenza e la protezione delle forze presumibilmente governatrici del mondo ctoniano e vegetale. Man mano, loro assunsero un carattere cerimoniale per rilevare la sollennità del momento. Nella mentalità popolare, l?acqua non è un mero elemento sacrale, come nella mentalità religiosa, ma un fatto concreto direttamente coinvolto nel processo di lavoro.






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